Su Netflix sta per arrivare High Score (19 agosto), documentario in 6 puntate che racconterà l’età d’oro dei videogame, ma qualche curiosità già sta emergendo. Dylan e Giles di Argonaut Software (software house non più esistente) hanno parlato di come fu lo sviluppo di Star Fox in Giappone, quando negli anni ’90 vennero contattati da Nintendo per una collaborazione.
Nessuno a parte Nintendo poteva lavorare nella loro struttura. Ci crearono un ufficio separato in una stanza apposita, di fatto ci segregarono fuori. […] L’unico posto dove permettevano a Miyamoto di fumare era nel nostro ufficio. Noi programmavamo, ed eravamo tipo: <<Oh, è di nuovo qui? Implementeremo qualcosa d’interessante.>>, ma poi iniziava a parlare di alberi o qualcosa di completamente scollegato. Ma abbiamo realizzato soltanto dopo molto tempo che quella era la ragione del suo genio creativo, è perché il suo cervello pensava continuamente a tutte queste cose allo stesso tempo.
Nonostante il curioso processo creativo, Star Fox è poi rimasto nella storia come pietra miliare e tutt’oggi è ricordato come incredibile traguardo creativo e tecnico, per cui la fatica è certamente stata ripagata!
