GameStop Massachusetts ai propri dipendenti: “Avvolgete le mani in una busta di plastica e tornate a lavoro”

Che GameStop navighi in cattive acque oramai da molto tempo non è certo una novità, però la storia che arriva oggi dalla divisione americana della nota catena di videogiochi sfiora davvero il comico, non fosse che in ballo ci sono le vite delle persone.

Come riporta il sito del Bostonglobe, grazie a quanto pervenuto da uno store manager che ha reso nota la vicenda, nonostante anche in USA sia stato dato l’ordine (come in Italia) di tenere chiuse tutte le attività non indispensabili, GameStop ha trovato il modo di “aggirare” l’ordinanza con una serie di istruzioni inviate ai propri dipendenti semplicemente stravaganti, per non usare termini più coloriti e probabilmente anche più adatti.

Questo quanto si legge nelle istruzioni ufficiali sul come servire i clienti:

Avvolgete delicatamente (dovete essere in grado di rimuoverla semplicemente) una busta di plastica del GameStop attorno al vostro braccio e alla vostra mano. Non aprite la porta del tutto – ma tenete il vetro tra la vostra faccia e quella del cliente – e porgete soltanto il vostro braccio.

La direttiva prevede anche di recuperare la carta di credito del compratore allo stesso modo per pagare, facendola poi ricadere all’interno del sacchetto.

Lo store manager che ha reso nota la storia e che ha voluto rimanere anonimo, ha spiegato che si sente come se l’azienda li stesse trattando come fossero animali e la situazione lo ha fatto semplicemente infuriare, dato che in questo modo mette a rischio non solo la propria vita e quella degli altri dipendenti, ma aumenta anche le possibilità che il contagio si diffonda.

Sebbene GameStop non sia stata chiaramente considerata un’attività indispensabile in America e non abbia quindi avuto il permesso di tenere aperto, lo store manager ha dichiarato che il district leader dal quale sono arrivate le istruzioni gli ha esplicitamente detto che ha avuto il permesso da parte dello stato di tenere aperto.

Insomma, una brutta storia che mette ancora una volta in mostra quanto il business, per tante aziende, sia sempre al primo posto, anche se lo scotto da pagare è potenzialmente letale.

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