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Il Senior Producer di NBA2K19 sulle microtransizioni: “una sfortunata realtà del gaming moderno”

Le microtransizioni, per molte software house, stanno diventando una vera e propria costante dei giochi, compresi quelli a pagamento. Le cose sono sfuggite di mano qualche tempo fa a EA con Battlefront II e fortunatamente molti giocatori sono insorti e hanno fatto si che il gioco finisse per vendere molto al di sotto delle aspettative, costringendo gli sviluppatori a fare marcia indietro e riportare le cose alla “normalità”.

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Interrogato in merito a questo fenomeno delle microtransizioni, il Senior Producer di NBA 2K19 Rob Jones ha così commentato:

Le microtransizioni sono una sfortunata realtà del gaming moderno. Qualunque gioco, a un certo punto, in qualche modo, ha una valuta in-game e loro (gli sviluppatori) in questo modo provano a ottenere introiti maggiori da ogni giocatore. Sai, la domanda dovrebbe essere quando questo è soltanto un “money-grab” rispetto a quando è un valore aggiunto?

Sappiamo che oggigiorno la maggior parte delle persone non ha la pazienza di arrivare fino al top, vogliono esserci da subito. Quindi, sai, vediamo questa come un’opportunità per noi di fargli saltare la fase di “grind”, ma se poi il “grind” dovesse essere troppo lungo, come alcune persone ci hanno detto l’altr’anno, non ci proveranno neanche e diranno solo che è troppo lungo per cominciare.

Insomma, una risposta molto sincera, anche se noi rimaniamo dell’idea che un titolo venduto a prezzo pieno dovrebbe andarci molto cauto con le microtransizioni, se proprio le vuole inserire.

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