Miyamoto si apre e parla di Iwata in un libro dedicato all’ex presidente Nintendo

Era il 2015 quando tutto il mondo videoludico fu sconvolto dalla notizia, giunta come un fulmine a ciel sereno, della morte di Satoru Iwata. Sebbene si fosse a conoscenza della malattia dell’allora presidente Nintendo, nessuno tranne i suoi famigliari e amici più intimi potevano sapere davvero la gravità della situazione.

Adesso siamo nel 2019 e in Giappone Hobonichi ha appena pubblicato un libro chiamato “Iwata-san“, il quale è ovviamente dedicato a Satoru Iwata. Per ora, purtroppo, esso è reperibile soltanto in giapponese, ma sul web sono stati tradotti in inglese alcuni estratti di un’intervista a Miyamoto, durante la quale il leggendario creatore di Super Mario si apre e parla di Iwata in quanto amico e compagno d’avventure di una vita. Qui di seguito vi riportiamo la traduzione in italiano di quanto portato alla luce da IGN.

Miyamoto: Per me, (Iwata) era un amico prima di ogni altra cosa. Non mi è mai sembrato che fosse il mio capo o che lavorassi sotto di lui. Non si è mai arrabbiato, non abbiamo mai avuto da ridire su nulla…

Normalmente, se qualcuno più giovane di te con meno anni di esperienza diventa presidente, può essere difficile andare d’accordo, ma non è mai stato così. È sempre stato ovvio che lui fosse più portato per quella posizione (rispetto a me), per cui non è mai stato un problema. Penso ci abbia permesso di diventare naturalmente dei veri amici.

Sebbene Miyamoto e Iwata raramente abbiano lavorato allo stesso videogioco fianco a fianco (eccetto per Pokémon Snap, un’idea che partorirono insieme), i due si scambiavano opinioni a pranzo ogni giorno.

A questo proposito Miyamoto ancora ricorda una delle prime volte nelle quali andarono a mangiare insieme. Iwata a quei tempi stava lavorando con HAL Lab su Kirby e Super Smash Bros. a Kyoto. Sebbene fosse notte, si trovarono comunque per mangiare ramen.

Nintendo non paga per le spese sociali, perciò ognuno saldò il proprio conto. Questa è diventata una tradizione che è continuata ancora quando lui è diventato presidente e io un esecutivo.

Miyamoto cita poi un fatto curioso, ovvero come Iwata si definisse un suo “osservatore” ed era infatti famoso per ricordare le sue citazioni meglio di lui stesso.

Da quando se n’è andato, Nintendo sta continuando bene. Ha lasciato così tante parole e strutture che adesso vivono grazie ai dipendenti più giovani. L’unico problema è che se adesso mi viene in mente qualche idea per nulla buona durante il weekend, non ho nessuno con cui condividerla il lunedì. Adesso non posso più sentirlo dire “Oh, a proposito di quella cosa…”, è un problema per me. Mi rende triste.

Nel libro interviene poi anche Shigesato Itoi, il creatore di Mother, il quale dice:

I pranzi del lunedì con Miyamoto erano una delle cose preferite di Iwata. Iwata diceva che la visione dietro il suo business era di rendere tutti felici: lui stesso, i suoi amici a lavoro e i clienti. Usava la parola inglese “happy”, anzichè quella giapponese, il che mi incantava. È divertente come ti ricordi delle cose più insignificanti, ma ogni volta che Iwata usava la parola “happy”, mostrava il palmo di entrambe le mani. Questo è qualcosa che penso non scorderò mai.

Le conversazioni tra Iwata e Miyamoto erano piene di idee su come rendere le persone felici. Quando Yamauchi (il precedente presidente Nintendo) richiedette la creazione di una console da gioco con 2 schermi, Iwata e Miyamoto pensarono molto a come rendere concreta l’idea, ma la soluzione gli venne in mente nel parcheggio di un ristorante italiano che erano soliti frequentare. Ovviamente essa diventò poi il Nintendo DS, una delle console più di successo della storia.

Il giorno del funerale di Iwata pioveva a dirotto, e io (Itoi) e Miyamoto stavamo aspettando. Improvvisamente decisi di chiedergli quante chance Iwata credeva di avere di essere curato. Miyamoto rispose immediatamente, in modo molto naturale. “Lui credeva fermamente che sarebbe migliorato, non aveva la minima intenzione di morire.“.

La risposta mi fece realizzare quanto vicini fossero Iwata e Miyamoto e quanto si capissero a vicenda.

Ma anche Itoi e Iwata erano grandi amici:

Quello che apprezzavo di Iwata era come non risultasse mai insicuro e come non si arrabbiasse mai solo per mostrare la sua autorità o cose del genere, per questo potevi avere lunghe conversazioni con lui senza che le cose diventassero minimamente imbarazzanti.

Itoi pensa che sia stato il naturale carattere di Iwata a permettere che la loro amicizia diventasse una delle più importanti e durature della propria vita. Anche dopo aver ricevuto l’incarico di presidente ed essere diventato una delle persone più impegnate dell’intera industria videoludica, i due hanno continuato a vedersi frequentemente:

Tutto ciò che facevamo era parlare, al punto che una volta mia moglie disse “Tutto quello che fanno gli uomini è parlare!”. A Kyoto io avevo sempre una scusa per incontrarlo da qualche parte in città e parlare e poi continuavamo le nostre conversazioni anche dopo pranzo, e ancora parlavamo quando arrivavamo a casa. Ricordo come Iwata tirava una palla al mio cane mentre conversava, poi mia moglie portava il cane a passeggiare e quando tornava a casa ancora stavamo parlando. Certe volte una conversazione iniziata nel pomeriggio poteva durare fino a dopo le 9 di sera.

Sebbene non parlassero solo di lavoro, Itoi pensa che condividere idee e sensazioni abbia aiutato entrambi a prendere le loro decisioni.

Proprio come con Miyamoto, le conversazioni di Iwata con Itoi erano un’altra occasione per condividere le nuove idee su come rendere felici le persone.

In quanto presidente di una grande azienda, avrebbe probabilmente dovuto essere accompagnato da qualcuno, ma Iwata veniva sempre da solo nel mio ufficio. Prendeva un taxi e mentre posava la sua valigia, mi sembra ancora di sentirlo dire “Ciao a tutti“…

Il libro dal quale è stato tratto quest’estratto è reperibile a QUESTO LINK soltanto in giapponese. Speriamo di poterlo avere presto anche in inglese, così che sia di più facile lettura per i fans di tutto il mondo!

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