Monolith Soft vuole focalizzarsi maggiormente sulle espressioni dei personaggi

Uno dei punti di forza della serie Xenoblade sono indubbiamente le cutscenes, le quali propongono un livello di qualità davvero alto, con l’attuale apice raggiunto da Xenoblade Chronicles 3. Il director della serie e co-fondatore di Monolith Soft Tetsuya Takahashi, però, non è ancora soddisfatto e da un estratto tradotto dell’artbook del gioco uscito in Giappone possiamo leggere che “Quando diciamo che diamo valore alle espressioni, le abbiamo sempre considerate importanti e vorremmo trattarle in modo ancora più importante in il futuro“. Takahashi ha spiegato che, nei videogiochi, se ci sono conversazioni magari di 3 minuti su un argomento mondano, le persone dopo un po’ tendono a stufarsi e mandare avanti velocemente il testo, mentre la stessa cosa non accade nei film. A fare la differenza, oltre alla scrittura, a suo parere sono le espressioni e la chimica tra i personaggi. Se un attore infatti può parlare anche solo usando gli occhi, nei giochi questo è ancora difficile e spesso le cutscenes necessitano di azione per essere intrattenenti. L’obiettivo di Monolith, quindi, è lavorare in questo senso per avere delle espressioni che tengano ancora più incollati allo schermo.

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